postata il 2/6/2012 - Storie
STORIA DI NINETTA E DEI SUOI NUMEROSI PROPRIETARI 5ino69 500L 1969

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Ciao a tutti,avevo già parlato di Ninetta,la mia 500 l risalente al lontano 1969. Già qualcuno di voi, avrà letto della lunga storia della stessa,da me postata nella sezione "Amarcord" -- "I nostri cinquini...Ma li sentiamo nostri?" qualche mese fa. Be' tutto ebbe inizio quel mercoledì, 3 Dicembre 1969 quando il suo primo proprietario(un signore già all'epoca di 60 anni) l'acquistò alla concessionaria FIAT,ALFA ROMEO,LANCIA,di via Imperatore Federico N°79 (tuttora esistente).Ecco che la "110 F berlina 500 L" di colore bianco 233 venne venduta il 1-12-1969 al prezzo di 529.000 e ritirata in data 3-12-1969 con targa PA 260342. Ninetta all'epoca fu pagata fino al 1-12-1971 con 23 cambiali da 23.000 L. Il 27-6-1984, le fu fatto il duplicato della carta di circolazione,che era andata già da qualche mese smarrita.Già nel 1989,aveva già trascorso 20 anni in mano al primo proprietario che già fin dal primo momento la parcheggiò all'interno del suo garage... già negli anni 80 quel signore aveva 70 anni e l'auto veniva usata con poca frequenza. Ritornando al 1989 quello fu l'anno del decesso del suo primo proprietario e l'auto fatta eseguire la revisione in data 14-4-1989 già il 21-4-1989 veniva venduta dalla figlia(ormai settantenne) al suo secondo proprietario al prezzo di 500.000 il quale fece il passaggio entro 60 giorni il 19-6-1989. Il secondo proprietario la tenne per ben 16 anni e con essi i 36 anni di Ninetta che fino al 2005 fu utilizzata con una certa frequenza ma comunque sempre riposta in garage.... nel frattempo fu rinvenuto dalla signora che la vendette il vecchio libretto che fu conservato annullato e nel 2005 fu venduta ad un signore settantenne che la tenne per 11 mesi nell'attesa della fine del restauro della sua lancia fulvia del 1974. Così un anno più tardi ovvero nel 2006 il vecchietto fece il passaggio di proprietà a favore della figlia quarantenne che la tenne a sua volta in garage e coperta con un lenzuolo....ma nel 2009 il suo futuro quinto proprietario trovandosi a passare proprio davanti il garage in cui veniva custodita si informò riguardo quella 110 f e così l'acquistò proprio perchè vide essere una delle poche 500 in condizioni abbastanza discrete per una macchina di ormai 40 anni senza mai essere restaurata con perfino i fondi originali in condizioni eccellenti....il 3-12-2010 proprio nel giorno in cui compì 41 anni io la vidi per la prima volta e di lì fu amore a prima vista in quanto l'andai a trovare posteggiata dentro un garage nel quale oltre alla mia 500 era custodita una lancia fulvia blu anch'essa del 1974.......l'andai a ritirare in compagnia di mio padre e di mia madre la sera di giovedì 9-12-2010 e l'appuntamento fu stabilito dal precedente proprietario alle 21.00 all'interno della pompa di benzina all'ingresso di Misilmeri e di lì quale emozione a vederla di sera sotto quella luce rossa e blu della pompa di benzina. Arrivammo a casa verso le 22.00 e devo dire che abbiamo percorso un tratto di scorrimento veloce a 70 km orari e ci portò a casa senza avvertire alcun problema al motore o qualcos'altro........d allora ho sempre appuntato tutto in un quadernino riguardo ogni spostamento ,messa in moto,interventi di manutenzione e in questo ultimo anno e mezzo ha percorso poco più di 500 km per un totale di 169770 km..naturalmente anche io al pari dei suoi precedenti proprietari ne sono abbastanza geloso e la custodisco con la massima cura quasi fosse davvero un'essere umano....





postata il 26/2/2012 - Storie
marco 88 scrive...

io ne ho vista di strada fare a questo forum!!

numero tessera 153 iscritto il 11/1/2006

...ho passato ore ed ore al suo interno, ho postato dubbi, ho aiutato, ho letto ho visto e postato foto, per lunghi periodi caro forum ti ho abbandonato, impegni, cambi di vita, passioni che vanno e vengono!...
ma poi caro forum ogni volta mi vedi tornare, e mi accogli come nel lontano 2006!

grazie a tutto lo staff e a tutti i partecipanti perchè senza nulla togliere a Lunadix(diego) che ha crato tutta la baracca, la forza di questo gruppo sono tutti i membri che gli danno voce!!
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postata il 15/2/2009 - Storie
Storia di Gigetta e Federico_500_F_1966

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Ciao a tutti, torno a parlare di Gigetta, la mia 500 F ottobulloni preserie del '65. Forse avrete già letto di lei nella mia presentazione, risalente a qualche mese fa.
La mia 500 è stata per quarant'anni nelle mani di una signora di Albisola (SV) che l'ha trattata quasi come un essere umano (e non esagero), dandole un nome, Gigetta, e usandola con un'attenzione mai vista prima per un'automobile. Ha documentato tutta la sua vita annnotando su un quadernino ogni singolo spostamento, rifornimento, intervento di manutenzione e persino quando andava a pagare l'assicurazione. Mandata dalla Fiat alla Varauto di Varazze nel 1965, la "110 F berlina 500" di colore Bianco 233 venne venduta il 28-1-1966 e ritirata il 2-2-1966 con targa SV 66993. La signora, già quarantenne ma neopatentata, aveva bisogno di una piccola utilitaria su cui fare pratica, compito che fu affidato a quella 500 bianca. Quel radioso 2 febbraio in cui lei e il marito andarono a ritirarla alla concessionaria, percorsero la statale Aurelia a 40 all'ora con un sorrisetto che lasciava intravedere un malcelato orgoglio per quella che sembrava essere la conquista dello spazio. Si diressero subito alla selleria dove fecero montare i coprisedili che ha ancora oggi, quindi fecero tappa presso un famoso negozio di dischi per comprare il 45 giri di Caterina Caselli "Nessuno mi può giudicare", vincitore a Sanremo due giorni prima. All'epoca una macchina nuova era ancora considerata un avvenimento importante, e i vicini di casa, cioè una piazza intera, venuti a sapere dell'imminente arrivo della piccola Fiat, aspettavano nascosti dietro alle gelosie socchiuse. E la Nuova 500 arrivò, con gli abbaglianti accesi e suonando il clacson, facendo uscire sui balconi uomini, donne, bambini,anziani, tutti insomma. Tutti corsero a vedere la 500 più nuova del quartiere, appena arrivata dal concessionario. Per l'occasione le pareti del piccolo garage di famiglia vennero rivestite di gommapiuma, in modo da non rigare o ammaccare la "fuoriserie", costruirono una pedana rialzata su cui parcheggiarla e cambiarono addirittura la serratura del portone con una più sicura. La Gigetta, nonostante l'epoca in cui era "nata", trascorse una vita tranquilla. Fuori dal nido ovattato del suo garage, in quel 1966 iniziavano i primi tumulti che sarebbero sfociati nel '68. I capelloni erano perseguitati dai "matusa" che gli spruzzavano l'insetticida in testa, tramite fonovaligie, juke-box e radio si combatteva la dura battaglia tra rockers e mods, i primi di Novembre 1966 l'Arno sommerse Firenze e centinaia di 500, la benzina era arrivata a costare 160 lire al litro, e tra cravatte col nodo stretto, capelli cotonati e bambini con i calzettoni bianchi iniziavano a farsi largo le prime minigonne. Quella 500 bianca che oggi è mia percorreva non più di 700 km all'anno. La signora infatti la usava una volta alla settimana soltanto se non pioveva per andare a Savona a fare compere. Se il tempo era brutto o minacciava pioggia, prendeva l'autobus e lasciava la macchina in garage. Seguiva alla lettera tutte le indicazioni del libretto uso e manutenzione e "Consigli agli utenti Fiat". Appena iniziò a usarla comprò un paio di ballerine apposta per guidare, usate per quarant'anni solo sulla 500. Fino ad oggi non ha mai superato la stratosferica velocità di 70 km/h al tachimetro (quindi 65-66 effettivi).

1966, 1967, 1968... arrivarono gli anni Settanta. Nel 1970 venne presentata la 127, e la signora ricevette molte proposte:"Dai, passa alla 127, è più comoda, più veloce, altro che la 500! E' un altro pianeta!". Ma lei, imperterrita, non si lasciò incantare e tenne ancora con lei la sua adorata Gigetta, che in circa quattro anni aveva percorso appena 2900 chilometri.

Arrivarono gli anni Ottanta, e con essi i primi 14.000 chilometri della Gigetta. Nel frattempo erano state presentate la Panda, la Uno, la Y10, ma la signora aveva deciso fin dal 2 febbraio 1966 che quella 500 sarebbe invecchiata con lei, sarebbe stata una sorta di bastone della vecchiaia. Che in effetti è stato. Gli incentivi alla rottamazione, l'avvento delle auto catalizzate, degli airbag e dell'elettronica onnipresente non sono serviti a far cambiare idea alla signora, che fino al terzo millennio ha continuato a servirsi della 500 bianca per i suoi piccoli spostamenti, sempre gli stessi, precisi identici, da 40 anni. Si può dire che ormai la 500 potesse già andare da sola. Certo, l'agilità con cui la sua signora nel '66 saltava su e partiva aveva perso un po' di smalto, ma nonostante la soglia degli ottanta già superata, ha continuato a guidarla.

Sul far del ventunesimo secolo, un po' per il traffico di Savona in continuo aumento, un po' per l'età, non si sentì più in grado di guidare, le fece fare il tagliando e parcheggiò la sua compagna di viaggi nel garage, alzata sui cavalletti, coperta e chiusa a chiave. Passò il tempo, e suo figlio decise che, piuttosto di lasciarla lì ferma con il rischio che il motore si bloccasse, era meglio venderla. Nel 2006 quando andai a vederla, mi accompagnò al garage la signora, e aprendo il portone mi disse con tono severo, da generale tedesco:"Mi raccomando però, non è un giocattolo.". La 500 partì al primo colpo, e la sua signora, dietro agli occhiali, si lasciò scappare una lacrima. Io, viste le condizioni splendide, le dissi che l'avrei comprata, e lei ci restò a dir poco male. Si mise quasi a piangere, e mi disse:"Tu sei giovane, non so se puoi capire, ma per la Gigetta ho fatto tanti sacrifici, e per me è stata un aiuto importantissimo, senza di lei so solo io quanto avrei tribolato. Ho sempre detto che mi avrebbe acccompagnata fino alla fine, ma purtroppo sono invecchiata più in fretta io, e non me la sento più di guidarla. Te la vendo, ma ti prego, promettimi di portarmela a vedere qualche volta finche ci sarò ancora, o almeno mandami qualche fotografia". E così sto facendo. Ogni tanto le spedisco le fotografie della sua adorata Gigetta, che mi sta regalando tantissime soddisfazioni. Le foto sono anche nella vetrina, sotto il 1966 e "Gigetta". Oggi ha 57.000 chilometri, e se ho trovato una 500 in queste condizioni posso solo dire grazie alla sua signora, che l'ha tenuta come si conviene a una macchina, ma non una macchina qualsiasi, la "piccola grande auto".
Resistere alla tentazione dell'ultimo modello serve a qualcosa...

by Federico_500_F_1966



postata il 21/7/2008 - Storie
un nonno racconta: quel giorno che...

Per vedere le immagini a dimensioni ottimali effettuare il login!Erano gli anni sessanta, noi, ragazzi di provincia, di una cittadina sull'Appennino emiliano, sulla strada statale che dall'entroterra emiliano-lombardo porta al mare toscano-ligure, ci "gasavamo" cercando di emulare i vari piloti, abarthizzando le nostre 500, comprate con chili di cambiali, il più delle volte comprate incidentate e poi rabberciate alla meglio, ma sempre cambiali ci volevano, chi aveva il contante! noi certamente no! Bei tempi, la benzina costava 96 lire litro! per metterne 1000 lire si faceva la colletta fra i passeggeri (sempre 5 o 6).
Eravamo un gruppo di 7-8 ragazzi, tutti sulla ventina, chi aveva la topolino, chi la 600, la maggioranza la 500, io fra questi, poi c'era il fornaio con la giardiniera portapane, sempre carica di ceste e pane, almeno quello non ci mancava! Quanto pane abbiamo mangiato! per fortuna c'era anche un figlio del salumiere!


Come detto, il paese-cittadina si trova sulla statale che porta al mare, (non c'era ancora l'A 15, Parma-La Spezia) perciò nel week-end si vedevano parecchi cittadini "sboroni", parmigiani, milanesi ecc... che con le loro fuoriserie, porsche, ferrari, fiat dino, alfa GT, Jaguar ecc.., con a bordo delle "gnocche" da far spavento, sfrecciavano per il paese, una piccola sosta per sorseggiare qualche bibita o caffè, (da loro avevamo imparato a bere il Rosso Antico, forse i giovani non lo conoscono, ma allora se non bevevi, al bar, un Rosso Antico non eri nessuno) attirando l'attenzione, anche un pò di invidia, di tutti, (forse si fermavano per questo) l'attenzione delle nostre donzelle, le quali sognavano il principe azzurro, per una vita diversa, fuori dal paese!


A noi tutto questo ci rodeva un pochetto, parecchio, specialmente per le ragazze, le attenzioni delle quali erano tutte per le fuoriserie e per i loro occupanti, per noi niente, oh quanto ci rodeva!!!!!!


La nonna di Mario, uno della "banda", gestiva un bar-osteria-alimentari, situato sulla statale menzionata, ad una quindicina di km prima del paese; erano 15 km con sali-scendi e molto tortuosa, poi c'era una curva, in discesa a sinistra, con vista sul vuoto (burrone) dove tutti rallentavano.
Noi questa strada la conoscevamo al palmo, ci esercitavamo tra noi tutti i giorni, ci cronometravamo, a volte mettendo qualcuno nelle curve per segnalare via libera, insomma per noi questo tratto non aveva segreti.


Nei weekends ci postavamo al di fuori di questa osteria ad aspettare che qualche sborrone passasse col "macchinone" e la relativa gnocca, rincorrerlo con le nostre piccole "ferrarine", cofano alzato, targa bassa, assetto raschia-asfalto, fargli vedere i sorci verdi, specialmente nella curva "con vista sul vuoto", non era bello farsi sfilare da una 500!

Un giorno passò una Renault Alpine blu, targata Francia, ad andatura turistica, il nostro commento: adesso ci facciamo il francese!

Coi motori già caldi ci mettemmo alla caccia del francese, il quale, realizzando subito quello che stava per succedere, schiacciò sull'acceleratore, era uno spettacolo vedere l'Alpine percorrere in derapata quelle curve, io mi dissi: adesso ti voglio nella curva sul vuoto!

Proprio in quella curva non lo vedemmo più, era volatizzato.

Tutti noi, un pò delusi e bastonati, con la coda in mezzo alle gambe, continuammo fino al paese, e lì sorpresa! parcheggiata davanti al bar che frequentavamo c'era la Renault, la fottuta Alpine color blu! Il giovanotto alla guida ci aspettava, aveva però già bevuto il caffè!

Quel ragazzo con la parlata italo-francese era Jean Claude Andruet, per noi appassionati di auto era già famoso, fu molto gentile ci offrì da bere, era venuto dalla Francia, dove viveva con la mamma, a trovare il papà italiano, che viveva in paese.

I giorni seguenti furono giorni di racconti, noi tutti a bocca aperta! GRANDE Jean Claude!

by omero



postata il 4/2/2008 - Storie
Archidado e il primo proprietario di Lilì

Per vedere le immagini a dimensioni ottimali effettuare il login!Domenica mattina si è consumato un momento ad alto contentuto lacrimoso

Finalmente dopo esserci rincorsi per un po', sono riuscit ad incontrare il signore che per primo nel lontanto Novembre del 1968 ha ritirato bella splendente dal concessionario la mia Lilì!
Ecco una foto che ritrae il momento, con il vecchio proprietario e la moglie che si abbracciano il cinquino! Peccato la giornata piovosa...

Il signor Francesco e la sua consorte hanno avuto un tuffo indietro nei ricordi di quasi 40anni e mi han raccontato che Lilì era stata acquistata perchè il signor Francesco iniziava il suo nuovo lavoro di rappresentante della Buitoni per il triveneto, percio' con il fido cinquino ha percorso il triveneto in lungo e in largo per più di due anni, senza mai rimanere a piedi nè avere il minimo incidente. poi nel 1971 l'hanno venduta ad un concessionario e sostiituita per una Fiat 124 (un bel salto, no?)

Con quest'auto hanno avuto il primo bambino e non vi dico l'occhio un po' lucido che è venuto ad entrambi quando ci sono saliti sopra!
Ovviamente mi han proposto di acquistarla, ma non me la sono sentita in compenso siamo d'accordo che ci ritroveremo che la vogliono far vedere a figli (ne hanno 3!) e nipoti che già conoscono la storia del ritrovamento... e considerate che io sono il 6° proprietario della macchina!

L'unica nota negativa è che non hanno nemmeno una piccola foto dell'epoca, ma pazienza, mi accontenterò dei loro ricordi.
mi ero portato appresso un bel cd con dentro un po' di foto fatte nei vari raduni e giretti (grazie Righel per le foto ) che è stato molto apprezzato!

Son contento! Spero un pò alla volta di scovare anche gli altri proprietari!

by Archidado



 

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